Economia, imprese e green "così cambieremo l'Europa"
La campagna elettorale per le elezioni europee è molto impegnativa. Non sta rinunciando a nulla: sta incontrando amici, simpatizzanti, potenziali elettori da Teramo al Sud della Calabria. Dove trova tanta energia?
L’energia la ricevo ogni giorno dai tanti cittadini che incontro e che mi incoraggiano ad andare avanti. Amministratori, professionisti, imprenditori, studenti, giovani, anziani, militanti e amici: la loro stima e il loro affetto accorciano i chilometri, alleggeriscono la fatica e mi danno soprattutto l’entusiasmo giusto per svegliarmi ogni mattina con la voglia di ricominciare il tour verso tappe sempre nuove.
Uno sforzo enorme ma probabilmente anche tante soddisfazioni.
Guardi, per me politica vuol dire stare tra la gente. Stabilire un contatto, ascoltare i problemi e proporre soluzioni. Negli ultimi anni questo aspetto è andato perduto, si è pensato più ai media (TV, internet etc) che al rapporto diretto con i cittadini. Ma nulla può sostituire il calore reale e tangibile che si può ricevere dal vivo dai propri sostenitori. Io sono me stesso, da sempre. Ho lo stesso numero di telefono: rispondo a tutti e sono a disposizione di tutti, senza distinzioni: di chi mi vota come di chi non mi vota
Cosa le chiedono gli elettori? Come la vorrebbero l’Europa del futuro?
Non vogliono cancellare l’Europa, la vogliono cambiare e migliorare. L’Europa è un’opportunità che non è stata ancora colta fino in fondo, servono delle correzioni: meno burocrazia e più territori, meno banche e più economia reale, più sostegno alle aree interne, ai giovani, alle imprese. Ma dobbiamo parlare il linguaggio del cittadino comune. La farina di grilli? Meglio quella di mais, senza dubbio! Le case green? Va bene, ma chi paga il costo per l’adeguamento: l’operaio che guadagna 1200 euro al mese? Non scherziamo, su. Se vuole essere capita, l’Europa deve avere meno ideologia e più buonsenso.
E lei, invece, dalla sua visione privilegiata e con l’esperienza maturata, come crede si possa incidere per rendere l’Unione più vicina alle esigenze dei cittadini?
L’arma più potente in mano ai cittadini è il voto. Scegliere per il parlamento europeo persone esperte e vicine ai problemi delle persone, in grado quindi di impegnarsi per affinché le cose cambino. Prima che un politico, io sono un imprenditore. So cosa vuol dire affrontare e superare difficoltà di ogni genere per realizzare qualcosa di importante. Ecco, l’Europa ha bisogna di più senso pratico e meno teoria.
Con le guerre alle porte quanto è importante un esercito “comune”?
Sarebbe fondamentale, per non dire inevitabile. Lo dico da anni, non certo da adesso, anche se la mia è una posizione minoritaria all’interno della Lega. Io penso che l’Europa debba essere più concreta e incisiva per farsi valere, sia nei confronti della concorrenza americana che delle minacce economiche della Cina. Ma su un punto dobbiamo essere chiari: siamo contro la guerra e non mi opporrò sempre a mandare i nostri ragazzi a morire per cause altrui.
Cosa si aspetta in termini di preferenze?
Non ho la palla di cristallo, ovviamente. Ma una cosa la so: l’unica opportunità per il Molise di “esistere” in Europa e avere un suo cittadino a Bruxelles è quella di votare me. Non lo dico per presunzione, ci mancherebbe. È soltanto un dato di fatto considerando l’attuale legge elettorale che rende obbligatorio, di fatto, il voto “utile”. Ma sono fiducioso: l’affetto che sto ricevendo in queste settimane di campagna elettorale mi onora e mi fa ben sperare.
E dal “suo” Molise? Lei è sempre magnanimo nel sostenere la coalizione, lo ha dimostrato alle politiche di settembre 2022 e alle regionali dell’anno scorso. Non pare che gli alleati in questi giorni si stiano strappando le vesti per lei…
Io non mi aspetto il sostegno di questo o di quel politico. Io mi aspetto l’appoggio della gente. Sono legato a questa terra, vivo qui da sempre insieme a tutta la mia famiglia, lavoro e lavorerò sempre per il Molise. E questa non è politica, ma semplicemente la mia vita. Mi muovo con le mie forze e parlo alla coscienza delle persone. Per cultura politica e personale sono sempre stato abituato a dare senza aspettarmi nulla.
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