Patriciello: La Lega contro il Sud? Polemiche non appassionano a nessuno
di Andrea Bignardi
“Le polemiche sul Carroccio contro il Sud ormai non appassionano più nessuno”: l’eurodeputato Aldo Patriciello è in corsa con la Lega in vista delle prossime elezioni europee dell’8-9 Giugno. L’addio a Forza Italia in favore del partito guidato da Matteo Salvini è la conseguenza della scomparsa dell’amico Silvio Berlusconi, che aveva puntato molto sull’imprenditore molisano. Patriciello, affermato imprenditore nel settore sanitario, rivestì, nella lista azzurra presentata alle europee 2019 per la circoscrizione Sud, un ruolo chiave anche e soprattutto nell’affermazione – soddisfacente ed inattesa – di un partito indebolitosi insieme al Cavaliere numericamente sotto il peso della crescita esponenziale del Carroccio. Partito, questo, che ora, facendo leva sull’operato del Ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini, punta ad imprimere una svolta anche a livello comunitario, rafforzando la filiera istituzionale tra territori, enti locali, governo nazionale ed istituzioni europee.
Onorevole Patriciello, tra qualche giorno la presentazione ufficiale delle liste per le Europee. In occasione di questa tornata elettorale sarà candidato con la Lega: cosa l’ha spinta a scegliere il Carroccio. Simbolo, quest’ultimo, nei confronti del quale al Meridione c’è ancora un certo stigma.
“Si è semplicemente chiusa, con l’addio dell’amico Silvio Berlusconi, una fase della mia vita e della mia carriera politica e se ne è aperta un’altra, nella Lega. Le polemiche sul Carroccio che è contro il Sud ormai non appassionano più nessuno, anche perché i fatti dimostrano l’esatto contrario. Il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, con il quale ho il piacere di avere un forte legame, tanto sta facendo per rinnovare la rete infrastrutturale del Mezzogiorno. Io credo molto nel valore aggiunto della cosiddetta filiera istituzionale: Europa, Italia e territori locali uniti per raggiungere insieme risultati importanti, oserei dire storici. Il voto “utile” e il voto che rafforza tale filiera e porta a traguardi concreti. Gli slogan strumentali appartengono ad epoche lontane e le lascio agli altri. Chi mi conosce sa che, da imprenditore, sono un uomo del fare e il lavoro duro è la mia unica e incrollabile fede”
Tanti i temi al centro della proposta programmatica del partito, che si propone l’obiettivo di innovare radicalmente le politiche comunitarie perseguite finora su alcuni dei topic strategici principali, discostandosi dalle politiche seguite dai socialisti ma anche dell’area liberale e popolare. Un esempio su tutti, quello dell’ambiente: come approcciarsi ad una svolta green non ideologica ma, al tempo stesso, rispettosa dell’ecosistema attraverso le politiche comunitarie?
“Viviamo in generale un momento decisivo per la sopravvivenza stessa dell’Occidente e dell’Europa. L’ambiente è uno dei temi principali, ma come ha ben specificato lei dobbiamo stare attenti a non avere un approccio inutilmente ideologico al problema. Dobbiamo investire di più sulla tutela del Pianeta e dobbiamo affidarci maggiormente alla scienza e alle nuove tecnologie, serve in tal senso un radicale cambio di passo. Ma tutto va fatto in una logica di crescita e di sviluppo, i No a prescindere tipici delle sinistre non aiuteranno a salvarci. Serve più e non meno progresso, meno girotondi, più ricerca e più innovazione!”
Il Sud può connettersi all’Europa soltanto potendo contare su infrastrutture che siano realmente capaci di connettere i territori tra loro e che siano, soprattutto, funzionali alle loro esigenze. Quali
le priorità e le maggiori criticità su questo fronte e, soprattutto, cosa può fare l’Europa sotto questo punto di vista?
“Come ho già affermato, avere una solida filiera istituzionale che unisca amministrazioni locali, governo nazionale ed istituzioni europee può davvero fare la differenza, soprattutto per reperire quelle risorse necessarie a modernizzare il Mezzogiorno. Sto viaggiando molto, tra Puglia, Campania, Molise, Basilicata, Abruzzo e Calabria per incontrare i cittadini e devo ammettere che la bellezza del Sud ogni volta mi incanta e mi sorprende. Nessuno in Europa può reggere in tal senso il confronto, ma per spiccare il volo dobbiamo assolutamente ridurre il gap infrastrutturale”
Non solo le infrastrutture: anche l’agricoltura è tra i temi fondamentali su cui occorre focalizzare l’attenzione, oltre che una delle risorse su cui il Sud può e deve scommettere: le politiche comunitarie su questo fronte come si sono articolate? Quali le sue proposte nel caso in cui dovesse approdare al Parlamento Europeo?
“Serve discontinuità anche su questi temi. In questi decenni, le regioni meridionali hanno potuto usufruire di molte risorse che hanno aiutato il settore a non affondare, ma l’agricoltura italiana è stata in generale “umiliata” da regole e restrizioni totalmente assurde, che hanno penalizzato le nostre eccellenze. Occorre cambiare registro, considero la difesa del Made in Italy in Europa e nel mondo una delle battaglie più importanti”.
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